lunedì 25 novembre 2013

Addio, gigante buono!

Anche se non si tratta di una notizia locale, ci tengo a condividere questa storia.
La notte fra il 10 e l’11 novembre la raffiche di vento hanno sradicato un enorme cipresso, sul lago d’Orta, uno dei più begli esemplari del nord Italia. Un tronco di 404 cm e almeno 300 anni di vita.


Questo cipresso mi suscita tenerezza, lo immagino come un gigante buono abbattuto da una forza più grande e inarrestabile. Una forza che ci coinvolge tutti e di fronte alla quale siamo sempre più vulnerabili.
La frequenza degli eventi atmosferici estremi è notevolmente aumentata, queste calamità naturali non sradicano solo gli alberi, ma anche le nostre sicurezze, il nostro meschino orgoglio, la nostra convinzione di essere invincibili. Eppure anziché reagire, non facciamo che lamentarci e ignorare la realtà. Fingiamo di non accorgerci che quest’anno l’inverno è arrivato più tardi del solito (ma è arrivato?), ci siamo crogiolati nel tiepido sole di inizio novembre, ci siamo lamentati dei primi timidi fiocchi di neve e adesso torniamo a svestirci con i 12° di oggi, 25 novembre. L’aumento delle temperature è una realtà e la tropicalizzazione degli ambienti temperati una conseguenza, più vicina di quel che crediamo.
La natura si sta ribellando ai soprusi che le infliggiamo da secoli e non può sopportare ancora in silenzio la nostra noncuranza. Dovremo abituarci ad affrontare tifoni, maremoti, uragani e a vivere sempre più nella precarietà (ambientale, lavorativa, sociale, politica) o frenare i nostri eccessi, cominciando dalle piccole azioni quotidiane, dimostrando rispetto per la natura, per la materia, per il cibo.
Addio gigante buono, grazie per il tuo monito.

mercoledì 20 novembre 2013

Mobilità sostenibile

Si è da poco conclusa la 17. edizione di Ecomondo, il salone internazionale del recupero di materia ed energia e dello sviluppo sostenibile: trattamento dei rifiuti, riciclaggio, trasporto, bonifiche, utilizzo dell'acqua, mobilità green e città intelligenti.
In particolare ci sono state novità nel settore della mobilità: 580 prove in 4 giorni per il prototipo H2R di BMW (“hydrogen record car”), auto da corsa che funziona ad idrogeno liquido.

(foto da wikipedia.org)

Grande curiosità ha suscitato anche la Volvo V60 Plug-in Hybrid con sistema di ricarica integrato, una “tenda fotovoltaica” pieghevole e trasportabile nel bagagliaio.
 
(foto da veicolielettricinews.it)
  
Ma le automobili sostenibili non sono solo prototipi o oggetti di lusso per pochi. Ormai esistono diversi modelli di auto elettriche, tra gli altri Nissan Leaf, Renault Zoe, Citroen C-zero.
Sono reali, disponibili sul mercato e ci forniscono un’opportunità importante: limitare le emissioni di CO2 nell’ambiente. Vi sembra poco? A me no!
Per ora sono principalmente citycar, ma prezzi in calo e performance in miglioramento ci fanno sperare che saranno presto alla portata di tutti e per tutti gli utilizzi. Bisognerà combattere gli interessi dei magnati del petrolio e delle case automobilistiche tradizionali, ma possiamo far sentire la nostra voce: tutti vorremmo vivere in una città meno inquinata, meno rumorosa, meno puzzolente.  
Per avere dettagli e soddisfare curiosità in merito, potete rivolgervi a Fondazione Telios, che tramite una sensibilizzazione dell’opinione pubblica promuove la mobilità elettrica quale alternativa concreta e credibile all’attuale mobilità. 

giovedì 7 novembre 2013

Rifiuti, che passione!

Vi consiglio di guardare questo video (in inglese): il contributo di un’antropologa che studia la spazzatura. Io l'ho trovato ispirante!

È un’ode all’operatore ecologico (l’esperienza riferisce di New York, ma è valida in qualunque città).
Ogni giorno i cosiddetti spazzini affrontano puzza, pesi, pericoli e, non meno importante, gli sguardi dispregiativi della gente.
Eppure gli operatori ecologici sono la forza lavoro più importante sulle strade della città: sono loro che puliscono dove noi abbiamo sporcato, raccolgono ciò che noi abbiamo buttato via, sono i guardiani della salute e del decoro. In pratica ci proteggono da noi stessi (“the flow that they maintain keep us safe from ourselves”).
La nostra epoca è caratterizzata dalla frenesia: non abbiamo tempo per riutilizzare o lavare bottigliette d’acqua, bicchieri del caffè, sacchetti… li usiamo, li buttiamo e corriamo via. Perché sappiamo che qualcun altro se ne occuperà.

Per plasmare una città sostenibile e umana e per dare un senso all’esistenza della specie umana, dobbiamo tenere in considerazione tutti i costi, incluso il costo del lavoro.
Rendiamo Torino una città più umana e sostenibile: fermiamoci a ringraziare chi raccoglie i nostri rifiuti ogni giorno.


martedì 5 novembre 2013

Detersivo per lavastoviglie

A grande richiesta, ecco il detersivo fai da te per lavastoviglie.
Gli ingredienti necessari sono semplici da reperire: limoni, aceto, sale, acqua. Guarda il video
L'ho provato varie volte e ne sono soddisfatta.
La preparazione richiede un po' di tempo e pazienza, ma se ne può realizzare una gran quantità e conservare o regalare.
Ecologico, economico e lascia un buon profumo di limone sulle stoviglie :-)

Vi segnalo anche queste alternative: Detersivi fai da te per lavastoviglie
Proverò quello con sale e bicarbonato e vi terrò aggiornati sul risultato.
Intanto fatemi sapere come vanno i vostri esperimenti!


lunedì 4 novembre 2013

Telefoni cellulari

Sono arrivati anche in Italia i nuovi IPhone 5S e 5C. Non chiedetemi in che cosa siano nuovi o diversi. L’argomento è solo l’occasione per discutere sulla pericolosità e la sostenibilità dei cellulari.

È dell’anno scorso la polemica sulle code notturne causate dall’uscita dell’IPhone5. Ecco com'era la situazione al centro commerciale di Grugliasco: 


Al di là dell’indignazione che possono provocare foto di questo genere, ci siamo mai chiesti che cosa comporta la produzione, l’utilizzo e lo smaltimento di un cellulare?


L’ecocentro di Ann Arbor, nel Michigan, ha effettuato un’analisi del livello di tossicità presente nei cellulari. I test su 36 modelli hanno mostrato che tutti contengono sostanze chimiche tossiche, ma più il cellulare è nuovo meno ne contiene. Questo non significa che sia meno dannoso per la salute dell’utente (o almeno lo studio condotto non si è occupato di questo aspetto), ma ci rende comunque più consapevoli di ciò che utilizziamo quotidianamente e di quanto sia complicato lo smaltimento di questi oggetti.
Qui trovate la classifica degli smartphone più tossici.

Per fortuna esistono progetti entusiasmanti per il futurophonebloksun telefono cellulare modulare, costituito da blocchi interscambiabili, sostituibili e personalizzabili. Finalmente un oggetto tecnologico sostenibile e duraturo. Guardate il video e se vi va, contribuite!